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.: Bocciofila Rivana : chi siamo :.

Sono Gianni Castagnola (“Pissa”), sono quasi due anni che sono consigliere della Bocciofila Rivana. Rovistando nei vari cassetti e armadi ho trovato materiale fotografico e documenti interessanti, di conseguenza ho pensato bene di mettere un po' d’ordine e provare a raccontare la storia passata e spero futura di questa nostra amata società.

Per quanto riguarda il futuro sono sicuro di non sbagliare, per il passato chiedo scusa se ci sono dimenticanze. Vorrei ricordare che io non sono mai stato appassionato di bocce, e sono stato coinvolto dall’allora presidente Gino Chicchizola, che mi chiese se volevo far parte del consiglio direttivo. Accettai con qualche dubbio, ma poi fu tutto facile. In poco tempo diventai segretario e giocatore. Queste pagine sono leggermente diverse da quelle da noi conservate in segreteria, per il semplice fatto che ora siamo nell’era dei telefonini e di Internet, quindi mi è sembrato doveroso ricordare con foto e fatti i primi fondatori della Bocciofila Rivana. Ricordo ancora che il primo presidente incaricato e non eletto è stato Luigi Monego, padre di Italo e nonno di Bruno.

Lo sport boccistico rivano mosse i suoi primi passi a Riva Trigoso verso la fine degli anni '50 per merito di un gruppo di anziani giocatori che utilizzavano come campo di gioco il terreno del vecchio campo di calcio di via C.Colombo (attualmente giardini pubblici), e come sede il magazzino del sig. Luigi Monego. Iniziarono così ad organizzare le prime gare sociali, in modo da racimolare un po' di soldi, si organizzò persino una gara provinciale tracciando i campi sul campo di calcio.

La programmazione del comune di Sestri Levante di destinare il campo di calcio (dove giocava l’allora Riva), in area con giardini pubblici e giochi per i bambini, convinse i responsabili di allora (il consiglio non c’era) di darsi da fare per trovare un terreno adatto, dove poter mettere su una bocciofila vera e propria, con tutte le normative richieste. Il terreno fu trovato in via Ponzerone, era la vecchia cava che serviva da discarica, ma la proprietà era C.N.R.- Piaggio. Dopo svariate trattative la proprietà concesse il permesso all’utilizzo dell’area che però versava in uno stato pietoso. L’impresa sembrava disperata, ma la volontà di quei soci era incrollabile… con l’aiuto di una ruspa, e buone mani, pala e picconi, cominciò la pulitura del terreno. Il comune aiutò a costruire un muro di contenimento, ed il Cantiere il muretto di confine della strada che portava a Moneglia. Poi siccome i 16 campi erano disposti in tre file, e su dislivelli diversi, fu necessario in primo luogo recintare il tutto con griglie di sicurezza. cosi alla fine degli anni '60 si comincio a giocare sui 16 campi della nuova struttura.

Le prime bevande erano servite su tavoli di fortuna ma dopo un po' si ebbe la necessità di costruire un locale bar con tutti i requisiti richiesti. i soldi non erano tanti cosi si ricorse ad un prestito sociale, che ebbe molto successo, cosi inizio la costruzione dei locali bar, con l’aiuto di due responsabili pagati a ore, e con molti soci a far da manovali.

Il bar fu presto ultimato, e la società continuo la sua crescita, mancava a questo punto un consiglio con rispettivo presidente, in modo da poter svolgere attività agonistica. Fu indetta nei locali della Croce Rossa di Riva Trigoso una riunione e cosi nacque il primo consiglio direttivo, era la fine degli anni '60. Però i problemi nascono in continuazione, l’esigenza di organizzare gare sociali per il mantenimento della struttura e il ripiano dei debiti (visto che il servizio bar era fatto dai soci) fu necessario pensare a un impianto di illuminazione, che permettesse, specialmente nel periodo estivo, l’apertura serale. Fu, con l’aiuto di tutti terminato anche questo.

A questo punto la Bocciofila Rivana era terminata. Si cominciarono a giocare le prime gare con relative divise (colore arancio nero) arrivarono le prime vittorie, con relative coppe (poi rubate). Tutto andava bene.

Ma la ristrutturazione del cantiere obbligò i soci a ricominciare tutto da capo.

Ma i dirigenti di allora, in buona parte dipendenti del Cantiere, alcuni dei quali facenti parte della commissione interna: (Bruno Francesconi e Gino Chicchizola). lottarono disperatamente con la proprietà (C.N.R.) per trovare un altro terreno in modo da creare una nuova bocciofila. La spuntarono, ed ebbero dal C.N.R. l’attuale area dove siamo ora, ed un finanziamento che permise di iniziare la pulitura dell’area, e i primi muri di contenimento. Il merito di quei soci di allora, fu la volontà di rinascere, non era facile, perché la prima volta l’entusiasmo era di tutti, ricominciare da capo creò qualche mancanza. I giocatori furono per alcuni anni ospiti delle società limitrofe, e alla fine del 1977 si riusciva già a giocare, avendo creato 16 campi in regola con le normative (U.B.I.), una buona illuminazione ed un locale bar funzionante.

È doveroso ricordare che facevano parte di quel consiglio: « BORCHI DARIO - GHIO DINO - CASTAGNOLA GIUAN - MONEGO ITALO - CHICCHIZOLA GINO - FRANCESCONI BRUNO - SABBI SILVANO- LUCETI JELLO - FRANCHIN EMILIO FONTANA - LAMPUGNANI CESARE - GHIO LIBERIO - BREGANTE ANGELO - GHEZZI L. - NICOLINI F. - FELICI L.- SIMONTI CESARE ». Chiedo scusa se ho dimenticato qualcuno ma le carte trovate mi hanno portato i nomi sopra citati.

Il 21 agosto del 1977 fu stilato un statuto sociale, in modo da essere in regola con le norme vigenti, e riprese l’attività sportiva con il rientro di tutti i giocatori. Io intanto ero entrato a far parte della commissione sportiva del C.R.A.L. del Cantiere, dove oltre ad organizzare le varie attività sportive, fu chiesto in modo particolare la disputa di un torneo di bocce per soli dipendenti del Cantiere. non ero appassionato di bocce, anzi (mi domandavo quando portavo i miei due figli Lorena e Diego sulla collina sovrastante i vecchi campi come facevano quei matti a giocare sotto il sole). Comunque l’incarico datomi dal C.R.A.L. m’imponeva di venire a chiedere l’utilizzo dei campi per una gara. Miglior occasione era la riunione indetta dalla bocciofila (una domenica mattina verso la fine di novembre 1977). ascoltai i vari interventi, e poi decisi (prima di chiedere i campi di fare alcune annotazioni). e di conseguenza (come già detto in precedenza) mi ritrovai a far parte del consiglio.

Iniziò cosi per la terza volta l’avventura della Bocciofila Rivana nel mondo delle bocce. Rientrano alla spicciolata i primi giocatori, e nel 1980 con 47 tesserati U.B.I. più tre allievi, Giorgio Grisenti (che. sfiorò in Sardegna il titolo italiano di Cat.C). Agostino Bregante (che diventerà poi un ottimo giocatore di Cat.B) e Alfredo Tassara (“Dedo”, grande mangiatore). Nel corso del 1981 con l’aumento dei tesserati U.B.I. (in particolare Piero Bettoni) arrivarono le prime vittorie.

Nel gennaio 1981 si inaugurò la nuova sala carte resasi necessaria per il continuo aumento dei soci. Anche questa fu finanziata con il solito sistema (lavoro e prestito sociale). Le garette sociali al sabato e alla domenica, ed in estate al martedì sera, e il volontariato per il servizio bar, permisero ben presto di ripianare i debiti. Una lode particolare va ad Italo Monego, papà di Bruno che per molti anni ha coperto il servizio bar pomeridiano. Il presidente in quegli anni era Dario Borchi (“Gratta”) ed il vice Dino Ghio (“Mudi”), che con tutto il consiglio, nella solita riunione annuale, proposero ai soci la possibilità della copertura dei campi lato nord (con il solito sistema prestito e lavoro).

L’evento del bocciodromo (inaugurato nel febbraio del 1982) portò ad un nuovo incremento di soci, dato che si poteva svolgere attività invernale, e si raggiunse l’apice dei tesserati F.I.B. nel 1985 dove avevamo ben 106 tesserati F.I.B. più otto allievi e cinque ragazzi, e si era superato il tetto dei 600 soci.

Da ricordare che in quel tempo la tessera sociale costava per tutti 5.000 lire. La nuova struttura coperta permise nel novembre del 1983 di organizzare l’incontro internazionale Francia-Italia al quale assisterono all’evento 950 persone stipate sulle varie tribune. Vinse la Francia di Cheviet-Berthet-Combet-Perrier-Noharet. L’Italia schierò Sturla-Macario-Lucente-Paletto-Losano.

All’inizio del '86 si gioca la gara a quadrette denominata “Totalgas”, organizzata su pressione del socio Umberto Bono, si ottenne un ottimo risultato essendo al via 32 formazioni. Bono la sponsorizzò e se la vinse con F. Bertella, G. Malatto e G. Brusco. Iniziarono poi le gare di calendario, la nostra intitolata “Coppa Memorial Soci” vide il nostro record (mai più battuto) di 32 coppie iscritte. Per dovere di cronaca: vinse quella gara A. Malatto con Dondero (A.B.C.) sulla coppia Pontetilla-Brignole (C.C.C.). Nelle note precedenti mi sono dimenticato di dire che nel periodo estivo a partire dal 1983 e sino al 1988 si giocò il “Memorial Grandi” gara a terne. Ricordo che ogni tanto vincevo anch’io, vinsi con Ugo Brignardello, R. Perfetti e Pino Bertolotto.

In una riunione di consiglio del maggio 1986 si cominciò a parlare di un muro di sostegno lato ferrovia. Nel novembre del 1986 si organizzò nuovamente il trofeo “4venti”, come al solito ottimo successo con i migliori giocatori della zona. Vince la quadretta dell’Italtinto con Baracchini, G. Lagomarsino, S. Nicolini e G. Repetto sulla formazione guidata da N. Sturla con Brignole-Berisso-Tocisne. Intanto nel periodo estivo l’attività sociale era in pieno sviluppo con tutti i tipi di gare: in particolare una a sestine che ebbe un enorme successo con 16 squadre al via. Ogni formazione doveva schierare a piacimento una coppia, una terna ed un individualista vinceva l’incontro chi riportava due vittoria su tre incontri.

L’impegno per i soci banconieri era diventato gravoso così si decise di cercare un aiuto esterno serale in modo da facilitare il compito dei soci baristi. Voglio ricordare che quel socio aiutante, ora mancato, si chiamava Alfredo Camporese, persona seria e affidabile. Il suo aiuto fu prezioso anche in funzione di gare circondariali.

Con l’inizio del 1987 inizia l’era dalla nuova categoria (la Cat.D). Tutti i giocatori di Cat.C che a quei tempi erano divisi in cl-c2-c3 venivano elencati in due categorie: Cat.C i più bravi, tutti gli altri in Cat.D… con le dovute polemiche annuali. Comunque l’avventura partì, si organizzarono gare nella medesima società, in contemporanea si iniziò con Lavagna, per poi proseguire sino ad arrivare alla nostra che vide al via 45 coppie per la Cat.C e 59 per la Cat.D.

Un buon numero di giocatori, ma due gare in contemporanea escludevano dai nostri campi una categoria, allora la società scelse di tenere i più numerosi (Cat.D)… apriti cielo, polemiche a non finire. Comunque tutto passa e si procede. Dimenticavo di annotare che nel marzo del 1987 organizzammo una gara nazionale a coppie per giocatori di Cat.A vinta dalla coppia della Bocciofila Acqui con Ressia-Notti su Delbene-Bruzzone (Bolzanetese).

Intanto come miglioria della società è stato ultimato il muretto panchina lato bar, con buon merito ai soci A. Galletti, A. Dalmolin, A. Porta e G. Rabbi.

Arriviamo così alla sesta edizione del trofeo “4venti” e nel contesto di 32 formazioni finalmente Nicola Sturla riesce a vincere questa edizione. La formazione oltre a lui comprendeva Giuse Deferrari, Vittorio Musante e Franco Musante.

Nel novembre del 1987, alla riunione annuale dei soci, si è presentata la nipote del socio Giacomo Mariani (lui non era in buona salute) e ci ha consegnato 32 monete d’oro da mettere come premi in una gara nazionale di allievi per quello che era sempre stato il desiderio del suddetto. Infatti la Federazione ci aveva affidato l’organizzazione di una gara nazionale di combinato a quei tempi denominata “Punto e tiro” che vide al via 32 allievi di tutta Italia. Nel frattempo Mariani morì ma il suo desiderio fu esaudito.

Grazie Giacomo a nome della società e di tutti i ragazzi!!

Alla fine del 1987 subimmo il primo di tanti furti. Le porte erano in legno quindi le rinforzammo con porte di ferro. Quell’anno per la prima volta fu organizzato un Capodanno in bocciofila e la cosa si ripeté per altri due ma poi si smise perché le regole da rispettare erano davvero troppe. L’attività circondariale riprese nel 1988 con la novità che le gare delle categorie C e D venissero organizzate da due società diverse (molti problemi di meno!). La nostra gara nella categoria D viene vinta dall’allievo Diego con Galletti. All’inizio del 1988 avevamo un nutrito numero di allievi che negli anni precedenti avevano vinto selezioni per i campionati italiani sfiorando il titolo a Loano con la terna Gianelli Roberto, Monego Luca e Gadaleta G.

In quegli anni oltre ad Alfredo, socio aiuto barista serale, avevamo anche un aiuto pomeridiano nella signorina Daniela. In tutte le gare sociali a sorteggio i soci vincenti dovevano riturare dalla cantina prodotti di vario genere. A quel tempo facevamo gare pasquali e natalizie con premi per tutti. Una volta si raggiunsero gli ottanta iscrittie per non lasciare fuori nessuno si giocò a cinquine.

Nel 1989 fu fatta una gara nazionale valida per la Coppa Italia. Vinse la formazione composta da Caudera, Aghem, Suini, Radici su Losano, Pastre, Pautasso, Andreoli. Alla fine di quell’estate il socio Alfredo comunicò che per motivi familiari non poteva più svolgere il suo servizio. Cercammo di arrangiarci e ci avviammo verso una gestione familiare. Infatti all’inizio degli anni 90 anche la sig.na Daniela lasciò e subentrò la famiglia Scotti, quattro soci, padre, madre e due sorelle. Nel 1989 si disputò l’ultimo torneo 4 venti che proseguì poi ancora per tre anni come tipografia Olimpia. Nel luglio del 1991 iniziò il rifacimento dei campi esterni dopo che era terminata la costruzione del muro di sostegno (con aiuto Arvedi). Fu possibile creare anche l’ottavo campo esterno. Alla fine di agosto con tutti i campi pronti si giocava il primo memorial Del Buono. Sponsor di quegli anni Sanson, Dilly, Arvedi, Genoa Club Riva T., Memorial Repetto, Mobili Ring, Mercati Tigullio.

Nella prima fotografia scattata a Rapallo vediamo gli allievi del 1988 guidati da Bruno Monego. Nell’ordine da sinistra: Gianelli Roberto, Gadaleta Giuseppe, Nicolini Nicola, Castagnola Diego, il dirigente Castagnola Pissa, Cavallero Marco, Monego Luca, Zolezzi Marcello, Curotto Andrea. Mancano Muzio Jury e Leverone Gabriele.

Nella seconda foto il dirigente Monego Bruno.

Di tutti questi attualmente giocano soltanto Nicolini, Gianelli, Castagnola e Leverone che ha ripreso nel 2014. Momentaneamente non gioca per motivi di lavoro Muzio che resta comunque tesserato F.I.B. (dal 1991 l’U.B.I. cambiò sigla e divenne F.I.B.). Gadaleta si è trasferito negli Stati Uniti e rappresenta da alcuni anni gli U.S.A. ai campionati mondiali.

Nel 1992 venne proposta da alcuni soci ( in particolare Stagnaro Vittorio Tuin, Ghezzi Lindoro Lindo e Bregante Nino) la messa in opera di un biliardo. Il consiglio decise per il si e l’11 aprile 1992 fu installato nel bar, lato veranda, un buon biliardo tuttora funzionante.

Nel marzo 1994 la terna composta da Castagnola D., Porta A. e Cavallero F., dopo aver vinto la selezione locale per il campionato italiano, nella fase finale ad Albisola, con 64 terne partecipanti, sale sul gradino del terzo posto sfiorando la vittoria.

Alla metà degli anni novanta entra a far parte del consiglio Dantino Stagnaro che, dopo la scomparsa dell’amato Presidente Dino Ghio (Mudi) il 2 luglio 1996, alla fine di ottobre dello stesso anno diventa Presidente ed è tuttora in carica.

Nell’estate 1998 si organizzò una gara sociale a punti che vide vincitore Castagnola D. su Azaro Pino e De Vincenzi Giovanni.

“ … e la storia continua ! „
( torna spesso a trovarci online… )

 


 

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Ultimo aggiornamento : Lunedì 21 Agosto 2017 — 18:04:05

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